CORSO PER PROFESSIONI TURISTICHE

Sulla scorta dell'esperienza professionale maturata nei diversi ambiti afferenti alle professioni turistiche e più in generale legate ai Beni Culturali, dell'esperienza positiva dell'anno passato e in continuità con gli indirizzi e i cambiamenti del settore nel nostro territorio, la Libera Scuola di Storia dell'Arte “F. Arcangeli” ha deciso di dedicare un corso alla formazione di coloro che intendono acquisire competitività e spunti di aggiornamento professionale nell’ambito turistico e dei Beni Culturali, rivolgendosi in particolare ai professionisti che operano in tali settori ma anche a quanti, appassionati della materia, vogliano approfondire tali temi di studio.

Il percorso è pensato per rafforzare e approfondire le competenze necessarie all’esercizio delle professioni turistiche: le guide, gli accompagnatori, ma anche gli operatori pubblici e privati, i tecnici del marketing e della promozione o il personale didattico. In linea con le tematiche relative alle abilitazioni della Regione Emilia Romagna, ma più in generale con la necessità di offrire alle diverse tipologie professionali del settore una formazione adeguata, comunicativa e stimolante, l'insegnamento verrà articolato tramite visite guidate approfondite su determinati luoghi d'interesse delle nove province della regione Emilia-Romagna. Le attività in esterno verranno organizzate in accordo coi docenti e saranno il linea con il programma formativo previsto dal Ministero e con la vocazione storico-artistica della Libera Scuola.

Per maggiori informazioni riguardo alle modalità  di svolgimento del corso contattare la segreteria della scuola al numero 348 7195229 oppure tramite il form alla pagina "Contatti".

Tematiche principali:

VILLANOVIANI, ETRUSCHI E CELTI IN EMILIA ROMAGNA
Panoramica sullo sviluppo delle civiltà pre-romane in Emilia Romagna, dai primi insediamenti villanoviani del IX sec. a.C., alla fondazione di Felsina (Bologna) e degli altri centri legati alla successiva colonizzazione etrusca (Kainua-Marzabotto, Muthuna-Modena, Spina nei pressi di Comacchio), fino allo stanziamento delle tribù galliche dei Boi, Lingoni e Senoni nel IV sec. a.C.. Approfondimenti sui principali siti, aree archeologiche, necropoli e musei archeologici sparsi sul territorio dell’Emilia Romagna: Museo della Civiltà villanoviana (Castenaso); Museo Civico Archeologico di Verrucchio; Musei di Palazzo Farnese (Piacenza); Museo Civico Archeologico di Bologna; Museo Nazionale Etrusco “Pompeo Aria” e area archeologica di Marzabotto; Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e abitato di Spina, Museo archeologico “Luigi Fantini” e sito archeologico di Monte Bibele.

LA VIA EMILIA ROMANA
Breve storia della civilizzazione romana in Emilia-Romagna, dalla fondazione di Ariminum (268 a.C.), fino alla costruzione della Via Emilia (187 a.C.) e al contestuale sviluppo delle principali colonie latine lungo l’asse consolare (Caesena, Forum Popilii, Forum Livii, Faventia, Forum Cornelii, Bononia, Mutina, Regium Lepidi, Parma, Fidentia, Placentia). Approfondimenti sui principali siti, aree archeologiche, necropoli e musei archeologici sparsi sul territorio dell’Emilia Romagna: Museo della Città di Rimini; Porta di Augusto e Ponte di Tiberio (Rimini); Domus del Chirurgo (Rimini); Museo Archeologico di Cesena; Museo Archeologico Nazionale di Sarsina; Museo Nazionale di Ravenna; Parco archeologico di Classe; Domus dei tappeti di Pietra (Ravenna); Villa Romana e Antiquarium di Russi (Ravenna); Museo Archeologico e necropoli di Voghenza; Museo Civico della Nave Romana di Comacchio; Museo Civico Archeologico di Bologna; Lapidario Romano di Modena; Museo Archeologico di Spilamberto; Musei Civici di Reggio Emilia; Mosaico nella cripta della Cattedrale di Reggio Emilia; Area archeologica di Veleia.

ARTE, CULTURA E MONUMENTI BIZANTINI IN EMILIA ROMAGNA
Particolare attenzione verrà data alla storia di Ravenna a partire dal declino e dalla caduta dell’Impero Romano fino alla conclusione dell’esarcato d’Italia, comprendendo il territorio della pentapoli (Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe e Cesarea). Approfondimenti sui principali monumenti del territorio: Mausoleo di Galla Placidia, basilica di San Vitale, il Museo Nazionale, Mausoleo di Teodorico, Sant’Apollinare Nuovo, il Palazzo di Teodorico, Battistero Neoniano, cattedrale e Museo Arcivescovile, Battistero degli Ariani, chiesa dello Spirito Santo, domus dei tappeti di pietra, Sant’Apollinare in classe, chiesa di San Francesco, chiesa di San Giovanni Evangelista, Pieve di San Pietro in Sylvis.

DALL’ALTO MEDIOEVO ALLE GRANDI CATTEDRALI ROMANICHE
L’attuale regione Emilia Romagna ebbe la sua genesi proprio nell'epoca altomedievale, quando la “Romania” bizantina si divideva dalla Longobardia maior grazie ad un limes fortificato che correva tra Monteveglio e Ferrara. Nel corso verrà approfondita la conoscenza dell'arte e della storia dell'Emilia longobarda indagando testimonianze di prim’ ordine, da Piacenza a Spilamberto. Successivamente l'attenzione verrà rivolta all'epoca carolingia e poi a quella ottoniana, giungendo infine a concentrarsi sull'Anno Mille, epoca d'oro dell'architettura Romanica. La regione fu infatti al centro delle vicende politiche che videro protagonisti la Gran Contessa Matilde e i fatti di Canossa; fu inoltre un vero e proprio cantiere a cielo aperto: tra XI e XIII secolo fiorirono importantissime cattedrali (come Modena e Parma) e una moltitudine di pievi, le grandi comunità monastiche si espansero (Bobbio e Nonantola), si insediarono nuovi ordini religiosi (francescani, domenicani e agostiniani), si costruirono importanti castelli e le città espansero notevolmente il loro tessuto urbanistico.

IL GOTICO IN EMILIA ROMAGNA
Fu una stagione particolarmente ricca che ebbe nella figura di Benedetto Antelami uno dei primi protagonisti del panorama italiano. Bologna divenne una delle più grandi città d'Europa e la chiesa di San Francesco è considerata tra i primi esempi dell'architettura Gotica; inoltre la presenza del convento e della tomba di San Domenico richiamò alcuni dei massimi artisti del XIII secolo. Il XIV secolo cominciò invece con il soggiorno riminese di Giotto che portò alla genesi di una scuola rivoluzionaria che ha lasciato testimonianze artistiche di grande valore e caratterizzò la produzione gotica fino alla peste del 1348. Il Trecento bolognese, i cui maestri invero operarono su tutto il territorio regionale, è oggi considerato uno dei momenti più alti dell'arte italiana e nel solco di questa cultura a Modena mosse i primi passi Tommaso: uno dei più insigni pittori del tempo. Infine, la stagione del tardogotico vide l'ascesa nelle principali città di alcune celeberrime famiglie portatrici di una committenza raffinata e attenta alle novità: in ambito ferrarese per esempio Niccolò II prima e Niccolò III poi principiarono il mecenatismo della casata. Bologna fu caratterizzata dal cantiere di San Petronio, dove Giovanni da Modena realizzò il meraviglioso ciclo della Cappella Bolognini, mentre in Romagna diventava progressivamente più forte l'influenza dell'arte veneta e toscana.

IL RINASCIMENTO DELLE CORTI PADANE
Particolare attenzione verrà dedicata all’eccezionale fioritura artistica e culturale che caratterizzò il mondo delle corti padane tra il XV e il XVI secolo. Durante il Rinascimento, quasi ogni città dell’Emilia Romagna fu per un certo tempo capitale di una signoria familiare (gli Este a Ferrara, Modena e Reggio, i Bentivoglio a Bologna, i Manfredi a Faenza, i Malatesta tra Rimini e Cesena, gli Ordelaffi a Forlì, i Pio a Carpi, i Farnese a Parma e Piacenza). Il mecenatismo delle élites dominanti non solo rivoluzionò l’aspetto urbanistico e monumentale delle città (il caso più eclatante è forse rappresentato dalla celebre “addizione” patrocinata a Ferrara dal duca Ercole d’Este), ma consentì lo sviluppò di scuole locali e altamente diversificate in ogni campo della produzione artistica. Un universo polifonico che verrà indagato analiticamente, provincia per provincia, proprio per coglierne tutta la straordinaria ricchezza e varietà.

DAL BAROCCO AL NEOCLASSICISMO
Dopo dall'esperienza dei cugini Carracci. La loro rivoluzione naturalistica fu il pilastro portante che portò alla nascita di una scuola che fece di Bologna una delle capitali artistiche del XVII secolo. Il loro insegnamento fu portato avanti da celebri maestri che operarono su tutto il territorio emiliano romagnolo, come Guido Reni o il Guercino, ma anche grandi scultori realizzarono opere conservate tutt'oggi nelle principali collezioni, si pensi per esempio ad Algardi e Bernini. L'architettura fu poi caratterizzata da grande sviluppo nella stagione del Barocco; patrocinati sia dalla Chiesa che dalle famiglie nobili si edificarono infatti magnifici palazzi, possenti fortezze, grandi santuari e sontuose basiliche. Nel XVIII secolo continuò una febbrile attività artistica prima col Rococò e poi con il Neoclassicismo e alcune città come Forlì, Faenza e Cesena conservano ancora opere di grido, su tutte la meravigliosa Ebe di Antonio Canova.

L’EPOPEA RISORGIMENTALE
Particolare attenzione verrà data al periodo del Risorgimento che ha visto nella regione numerosi protagonisti tra cui Ugo Bassi, Luigi Carlo Farini, Marco Minghetti, Ciro Menotti, la stagione del manierismo l'arte della regione fu letteralmente squassata senza dimenticare il grande compositore Giuseppe Verdi. Partendo dal periodo napoleonico, con la nascita del tricolore a Reggio Emilia, si ripercorreranno le principali tappe storico artistiche fino ad arrivare alla Prima Guerra mondiale. Approfondimenti sui principali monumenti del territorio: Musei di Palazzo Farnese – Museo del Risorgimento di Piacenza, Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova sull’Arda, Museo Nazionale Giuseppe Verdi a Busseto, Museo civico del Risorgimento Luigi Musini di Fidenza, Museo del Tricolore a Reggio Emilia, Museo del Risorgimento di Modena, Museo Civico del Risorgimento di Bologna, Cimitero storico monumentale della Certosa a Bologna, Museo del Risorgimento a Imola, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, Museo del Risorgimento di Ravenna, Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea di Faenza, Museo del Risorgimento Aurelio Saffi di Forlì, Casa museo Villa Saffi di San Varano, Museo Francesco Baracca di Lugo.

IL PIENO NOVECENTO
Lungo la prima metà del Novecento, Bologna è dominata dall’ingombrante presenza di Giorgio Morandi, cui sono stati dedicati ampi saggi monografici e un intero museo. Ma negli anni in cui Morandi padroneggiava a Bologna, a Ferrara il fortuito incontro tra Carrà e De Chirico dava i natali alla Pittura Metafisica (cui peraltro lo stesso Morandi, seppur per poco, non rimase indifferente) cui si deve porre giusta attenzione. Si passerà poi a una più dettagliata esposizione dei fatti del secondo Novecento, periodo in cui vengono meno differenziazioni stilistiche regionali e nazionali. Si dovrà quindi constatare il modo in cui le personalità dell’arte emiliano-romagnola rispondono e si confrontano con i fermenti nazionali e internazionali. Per questo motivo si affronteranno in particolare alcune collezioni e fondazioni oltre ai principali musei d’arte contemporanea tra cui il MAMbo di Bologna, la Fondazione Carlo Gajani di Bologna, la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, il MAR di Ravenna, il Museo Carlo Zauli di Faenza.

 

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